C’è chi vuole tenere tutto sotto controllo — sonno, passi, stress, battito — senza però portarsi al polso un orologio da mezzo chilo. Ed è per questo che le smartband continuano ad avere senso, anche nel 2024. Huawei Band 10 e Xiaomi Smart Band 9 sono la dimostrazione che, con una spesa contenuta, puoi avere qualcosa che fa (quasi) tutto. Ma quando le metti a confronto sul serio, ti accorgi che non basta assomigliarsi per giocare nella stessa categoria.
Alla fine dei conti, parliamo di due dispositivi con lo stesso obiettivo: monitorare il tuo stile di vita senza appesantirlo. Eppure, il modo in cui lo fanno è molto diverso. Perché una ti accompagna ovunque con discrezione e completezza, mentre l’altra si limita al compitino, ma lo fa bene.
Abbiamo messo fianco a fianco ogni funzione, ogni dettaglio costruttivo, ogni punto di contatto con l’utente. E il risultato è chiaro: la differenza non è nei numeri, ma nel tipo di esperienza che ti regalano.
Design e materiali: più snella, più raffinata
Una al polso è più stretta e leggera, l’altra più spessa e arrotondata. La Huawei Band 10 pesa 14,7 g ed è spessa solo 8,9 mm. La Xiaomi Band 9 tocca i 16,4 g e 10,6 mm. Poca roba? Non proprio. Dopo un’intera giornata, quei grammi e quei millimetri si sentono.
Il cinturino della Huawei si aggancia con un sistema più elegante, più facile da sostituire, più “da orologio”. Quello della Xiaomi ha il solito incastro a pressione: funzionale, sì, ma meno piacevole da gestire. Una ti dà la sensazione di qualcosa di ben progettato. L’altra sembra ancora quella smartband da palestra dell’anno scorso.
Display: AMOLED contro TFT, e la differenza si vede
Qui non c’è sfida. Huawei monta un AMOLED da 1,47” con 194 x 368 pixel. Xiaomi un TFT da 1,47” con 172 x 320. E basta accendere lo schermo per vedere tutto: più contrasto, più definizione, colori più pieni.
Sotto il sole? Huawei si legge meglio. Di notte? I neri profondi dell’AMOLED fanno la differenza. E se guardi solo notifiche e battiti, anche il TFT basta. Ma se ti piace un’interfaccia fluida, nitida, Huawei è su un altro livello.
Interfaccia: una è smartwatch, l’altra resta smartband
Con Huawei hai un tasto laterale fisico che cambia tutto. Accendi, entri nel menu, torni indietro, navighi in modo intuitivo. E poi swipe orizzontali, verticali, widget, scorciatoie. È snella, ma ti sembra quasi di usare un mini smartwatch.
Xiaomi, invece, ha solo lo schermo touch. Tutto è più essenziale, più “verticale”, e dopo un po’ ti accorgi che per arrivare a ciò che ti serve, devi scorrere di più. Meno personalizzazione, meno scorciatoie. Una è comoda. L’altra… funziona, e basta.
Allenamento: 100 sport contro 50, e non è solo un numero
Entrambe monitorano le attività, i passi, le calorie. Ma Huawei ne gestisce più del doppio: oltre 100 sport, contro i 50 della Xiaomi. E non è solo quantità: c’è più precisione nelle metriche, più varianti, più dettagli.
Corsa e bici? Huawei ti dà dati più avanzati. Allenamenti a circuito? Personalizzi l’interfaccia. Xiaomi va bene per chi cammina, corre e fa palestra in modo base. Ma se cerchi varietà e approfondimento, una sola delle due ti sta davvero dietro.
Salute: Huawei aggiunge qualcosa in più
Entrambe controllano il battito 24/7, la saturazione dell’ossigeno e il sonno. Ma Huawei integra anche l’“emotional well-being”, un indicatore che incrocia stress, riposo e attività. Ti dice come stai, davvero. E poi ha anche esercizi di respirazione guidata, analisi più curate, e in alcuni mercati persino il rilevamento dell’aritmia.
Xiaomi fa il minimo indispensabile. Huawei ti aiuta a capire il tuo stato psicofisico, non solo a registrarlo.
Notifiche: Huawei ti fa rispondere
Entrambe ricevono notifiche, chiamate, promemoria. Ma solo Huawei ti permette di rispondere rapidamente ai messaggi (se hai Android). E non è poco, soprattutto se lasci spesso il telefono nello zaino o sulla scrivania.
In più, Huawei controlla anche la fotocamera, la musica, ha una torcia, e ti permette di programmare il “non disturbare”. Xiaomi? Fa il minimo. Se vuoi un dispositivo che si comporta quasi da smartwatch, la scelta è chiara.
Sensori e connessione: pari, ma l’app Huawei vince
Bluetooth 5.3 per Xiaomi, 5.0 per Huawei. Sulla carta, vince Xiaomi. Ma nella pratica? Nessuna differenza concreta. Entrambe sono stabili, rapide, e consumano poco.
Il vero gap è nell’app. Huawei Health è più curata, più leggibile, più ricca di grafici e consigli. La Mi Fitness di Xiaomi è semplice, ma anche un po’ troppo. Vuoi solo i dati, senza contesto? Va bene. Vuoi capire cosa significano e migliorare? Meglio Huawei.
Autonomia: Xiaomi dura di più, ma…
Xiaomi promette fino a 18 giorni. Huawei fino a 14. Ma con tutte le funzioni attive, entrambe arrivano intorno ai 7-9 giorni, il che è già eccellente. L’unico vero vantaggio di Xiaomi è se usi la smartband in modo super light.
Tempi di ricarica? Circa 1 ora per entrambe, con cavo magnetico. Comodo, semplice, veloce. Qui finisce in pareggio.
Resistenza all’acqua: entrambe pronte per la piscina
5 ATM su tutte e due. Puoi tenerle sotto la doccia, al mare, in piscina. Rilevano il tipo di bracciata, contano le vasche, e resistono alla pioggia. Ma niente immersioni profonde. Finché ti limiti al nuoto “da palestra”, ci sei.
Conclusione: la Band 10 è più leggera, più smart, più completa
Alla fine, tutto si riassume in un concetto semplice: la Huawei Band 10 fa tutto meglio, con più stile e più senso. Non è solo più bella da vedere. È più intelligente, più veloce, più raffinata. E si avvicina a un vero smartwatch senza mai diventare ingombrante o complesso.
La Xiaomi Smart Band 9 è onesta, funzionale, minimalista. Ma non riesce a stare al passo con la versatilità e l’esperienza che offre Huawei.
Se cerchi qualcosa di essenziale e basta, Xiaomi può ancora avere senso. Ma se vuoi una smartband che sappia fare bene tutto ciò che promette, la Huawei Band 10 è semplicemente superiore. E non è questione di prezzo. È questione di esperienza.