A volte sembra che abbiano poco in comune. E invece, a guardarli bene, l’Apple Watch Series 10 e il Garmin Venu 3 fanno (quasi) le stesse cose. Solo che lo fanno in modo completamente diverso. Da un lato, un concentrato di tecnologia connessa, design curato e funzioni smart all’ennesima potenza. Dall’altro, uno smartwatch concreto, leggero, sportivo e con una batteria che sembra non finire mai.
La verità è che scegliere tra questi due vuol dire capire come vuoi usare il tuo orologio. Sei uno che cerca l’eleganza digitale o preferisci un compagno che ti segue per giorni senza mai fermarsi? Noi li abbiamo messi alla prova entrambi, e il confronto è stato tutt’altro che scontato.
Design e materiali: due mondi che si riconoscono a colpo d’occhio

Non serve essere esperti per notarlo: Apple punta su linee squadrate, cornici sottili e materiali premium, Garmin resta fedele alla forma rotonda e ai materiali leggeri.
Il Series 10 è disponibile in alluminio o titanio, con vetro zaffiro nella versione più costosa, e ha un’aria quasi da gioiello. Perfetto sotto una camicia, ma non fuori posto neanche in palestra.
Il Venu 3 invece è in polimero rinforzato, più leggero, più resistente agli urti, e con un look da orologio sportivo classico. Non ha lo stesso impatto estetico, ma al polso quasi non lo senti, anche dopo ore di utilizzo.
Chi vuole stile e materiali di lusso, sceglie Apple. Chi vuole un orologio che sembra non pesare mai, guarda a Garmin.
Display: entrambi AMOLED, ma l’esperienza è un’altra cosa
Sulla carta, sembrano simili: schermo AMOLED, always-on, luminosità alta. Ma nella realtà quotidiana, Apple ha un vantaggio visibile.
Il Series 10 arriva a 2.000 nit di luminosità, e con la sua interfaccia super fluida, ogni gesto sembra più reattivo. Colori brillanti, animazioni fluide, tutto scorre senza attriti.
Il Venu 3 si difende bene, ma è più conservativo. L’interfaccia è più semplice, meno scenografica, più funzionale. Meno wow, più concreto.
Per chi usa il display anche come strumento di interazione continua, Apple vince a mani basse.
Sistema operativo: watchOS è un altro pianeta

Nessuna sorpresa qui. watchOS è maturo, ricco, pieno di app e funzioni. Puoi rispondere ai messaggi, installare app dal polso, ascoltare Spotify offline, usare Siri, pagare, aprire mappe, fare chiamate.
Il Garmin Venu 3 invece è molto più essenziale. Le funzioni ci sono, ma non hai un vero store, le app sono poche, le watchface sono basiche. Fa tutto quello che serve per lo sport e la salute, ma non è un’estensione dello smartphone.
Chi vuole un orologio smart in senso pieno, trova nell’Apple Watch una piccola rivoluzione.
Monitoraggio salute: Apple più preciso, Garmin più analitico
Tutti e due controllano battito, SpO2, sonno, stress, temperatura, attività giornaliera. Ma il modo in cui lo fanno è diverso.
L’Apple Watch aggiunge ECG, notifiche di aritmie, tracciamento avanzato del sonno e apnea notturna, tutto ben integrato con Apple Health. È preciso, immediato, elegante nella presentazione.
Garmin invece punta sulla profondità del dato. Ti mostra il livello di “Body Battery”, la qualità del recupero, la prontezza fisica, e offre consigli pratici su come affrontare la giornata. A volte i dati sono meno precisi, ma il quadro complessivo è più “allenatore” che “medico”.
Apple ti monitora meglio. Garmin ti accompagna meglio.
Sport e GPS: Garmin sempre pronto, Apple più motivante

Anche qui, la filosofia cambia. Il Venu 3 nasce sportivo, si vede e si sente. Ha oltre 30 attività predefinite, dati dettagliati sull’allenamento, suggerimenti, pianificazione. Il GPS funziona bene, anche se è solo single band.
L’Apple Watch è più coinvolgente: sfide, medaglie, Apple Fitness+, integrazione perfetta con i tuoi progressi. Funziona, ti motiva, ma non ti dà la stessa profondità nei dati. E se pratichi sport più tecnici, Garmin ti segue meglio.
Chi fa sport ogni giorno e vuole analizzare tutto, sceglie Garmin. Chi si allena per stare in forma e vuole divertirsi, trova in Apple un alleato più stimolante.
Chiamate, musica, funzioni vocali: Apple domina
Qui il confronto è impari. Il Series 10 può avere connessione cellulare, quindi puoi lasciare il telefono a casa e rispondere a messaggi, fare chiamate, usare Siri e streammare musica.
Il Garmin può ricevere notifiche e chiamate, ma deve essere sempre collegato al telefono, e l’assistente vocale è limitato.
Se vuoi un orologio che possa funzionare da solo, Apple è l’unica vera opzione.
Batteria: il punto debole di Apple, la forza di Garmin
Su questo non c’è discussione. Il Venu 3 dura anche 10-14 giorni con uso normale, e fino a 5 giorni con schermo always-on. E non ti lascia mai a piedi.
L’Apple Watch? Dura 18 ore, se va bene. Ogni giorno lo devi caricare. Certo, in mezz’ora si carica per una giornata, ma serve organizzarsi.
Garmin qui stravince. Se odi ricaricare ogni notte, è la tua scelta naturale.
Cinturini e stile: Apple è più rifinita, Garmin più aperta

Apple usa un sistema proprietario: bello, rapido, elegante, ma i cinturini devono essere pensati per Apple Watch. Ne esistono a centinaia, ma tutti dentro quell’ecosistema.
Garmin, invece, usa attacchi universali. Un cinturino da 22 mm e lo cambi con qualsiasi cosa, anche da 5 euro. Più libertà, meno lusso.
Apple è fashion. Garmin è funzionale.
Conclusione: Apple Watch Series 10 è lo smartwatch più completo, ma non per tutti
Il Garmin Venu 3 è uno smartwatch vero, ma è soprattutto un compagno sportivo affidabile, leggero e che non ti chiede nulla. Lo metti, lo usi, e ti dimentichi della batteria. È perfetto per chi vuole monitorare sport e salute, senza fronzoli.
L’Apple Watch Series 10 invece fa tutto. Bene, subito, con stile. È un’estensione dell’iPhone, è uno strumento medico, è un mini-computer da polso. Ma devi caricarlo ogni giorno, accettare i limiti di autonomia, e viverlo dentro l’ecosistema Apple.
Se vuoi uno smartwatch totale, che sostituisca il telefono in molte situazioni, Apple non ha rivali. Ma se ti serve uno strumento concreto, per sport, salute e libertà… il Garmin Venu 3 ha ancora molto da dire.
E la scelta, alla fine, è tutta lì: vuoi più intelligenza o più indipendenza?


