Skip to content

DeLonghi vs Krups: la sfida tra due giganti del caffè che non ti aspettavi

comparación

DeLonghi Magnifica S

DeLonghi vs Krups

Vedi offerta!

differenze

Krups Roma

Krups Roma EA81R8 vs DeLonghi Perfetto Magnifica S

Vedi offerta!

vs

Scegliere la macchina da caffè giusta non è mai una passeggiata, soprattutto quando ti trovi davanti due marchi con un pedigree così pesante come DeLonghi e Krups. A noi è capitato più volte di trovarci davanti a quella scelta apparentemente semplice, e ogni volta ci siamo accorti che i dettagli fanno tutta la differenza. Basta un piccolo particolare nella crema, nella facilità di pulizia o nella gestione della schiuma del latte per cambiare completamente l’esperienza.

DeLonghi ha un fascino tutto italiano e una reputazione costruita su decenni di innovazione e qualità. Dall’altra parte, Krups ha il rigore tedesco dalla sua, e punta su funzionalità immediate e prezzi più accessibili. Ma cosa succede quando mettiamo le due una contro l’altra e andiamo a scavare nei dettagli? È qui che viene il bello. Abbiamo confrontato i due marchi sotto ogni aspetto cruciale, e non ci siamo risparmiati. Spoiler? Ci sono state sorprese. Grandi.

Sommario

Esperienza e affidabilità: due strade diverse verso il successo

DeLonghi vs Krups differenze

A volte basta conoscere l’origine di un marchio per capire la sua filosofia. E qui non si parla solo di date, ma di mentalità. DeLonghi nasce in Italia nel 1902 e vanta oltre cento anni di storia nel settore degli elettrodomestici. Ha cominciato con piccoli apparecchi, ma è diventata celebre proprio per le macchine da caffè. Non si è limitata a vendere prodotti, ha imposto uno stile: attenzione ai dettagli, design sempre riconoscibile e una gamma di modelli pensati per ogni tipo di appassionato, dal purista dell’espresso all’amante dei cappuccini cremosi.

Krups è ancora più antica, fondata in Germania nel 1846, ma il suo ingresso nel mondo delle macchine da caffè è arrivato molto più tardi. Nonostante la lunga esperienza nel settore degli elettrodomestici, la sua proposta nel caffè resta meno estesa. Si nota subito che il suo punto forte non è la tradizione nel caffè, ma piuttosto la capacità di offrire modelli semplici, essenziali, con un approccio più diretto all’uso quotidiano. Ottimo per chi vuole un buon espresso senza troppe complicazioni, ma si sente un po’ il limite quando si cercano funzioni avanzate o varietà.

Scelte per ogni gusto: chi offre davvero più opzioni?

Qui il divario si allarga. DeLonghi mette sul piatto una varietà di modelli impressionante. Hai bisogno di una superautomatica? C’è. Preferisci una macchina a capsule compatta? C’è anche quella. Vuoi personalizzare ogni fase della preparazione, dalla macinatura alla temperatura dell’acqua? Nessun problema. L’utente può scegliere quanto essere coinvolto nel processo, senza mai sentirsi limitato.

Krups, invece, tende a concentrarsi su modelli più specifici, soprattutto nel campo delle capsule e delle superautomatiche entry-level. Certo, offre anche qualche modello più avanzato, ma la sensazione è che il catalogo sia più contenuto, meno ricco di alternative per chi ama smanettare o cerca qualcosa di davvero su misura. Per alcuni può essere un vantaggio – meno scelta, meno indecisioni – ma per chi cerca la macchina giusta al millimetro, DeLonghi è un vero parco giochi.

Il gusto finale: chi regala il miglior caffè?

DeLonghi vs Krups differenza

Che senso ha una macchina bella, se poi il caffè non è memorabile? Su questo punto ci siamo messi alla prova con più tazze di quanto vorremmo ammettere, e la differenza si sente. DeLonghi, soprattutto con i suoi modelli superautomatici, riesce a tirare fuori un espresso denso, corposo, con un’aroma bilanciato e una crema persistente. I suoi macinini integrati, spesso in acciaio con possibilità di regolazione fine, fanno un lavoro di precisione, e la tecnologia di estrazione esalta davvero ogni miscela.

Il sistema LatteCrema è un altro colpo vincente: produce una schiuma fitta e omogenea, perfetta per cappuccini e latti macchiati, senza diventare acquosa dopo qualche secondo. Krups, dal canto suo, fa un buon lavoro – soprattutto nei modelli automatizzati – ma si sente che manca quel livello di dettaglio nel processo di estrazione. Le regolazioni sono minori, il risultato è più standardizzato. Va bene se ti accontenti di un buon caffè quotidiano, ma se vuoi giocare con intensità, temperatura o tipo di macinatura, ti senti un po’ con le mani legate.

Semplicità prima di tutto: quale macchina è più user-friendly?

Qui Krups si rifà, e con merito. Chi non ha voglia di leggere un manuale di venti pagine o armeggiare con mille impostazioni, troverà nelle macchine Krups una bella ventata di semplicità. I comandi sono intuitivi, i pannelli chiari, e in pochi minuti puoi passare dalla scatola alla tua prima tazza di caffè senza intoppi. È una filosofia che punta all’efficacia immediata, senza fronzoli.

DeLonghi, invece, ti mette davanti a una scelta: vuoi personalizzazione? Benissimo, ma dovrai prenderti un po’ di tempo per imparare a usarla. Alcuni modelli offrono una tale quantità di impostazioni da risultare inizialmente un po’ intimidatori, soprattutto per chi si avvicina per la prima volta al caffè fatto in casa. Però, una volta superato lo scoglio iniziale, la soddisfazione è impagabile. Non è una questione di difficoltà oggettiva, ma di attitudine: DeLonghi è per chi ama controllare tutto, Krups è per chi vuole premere un bottone e bere.

Automatica o manuale? Scelte che cambiano la routine

Le macchine superautomatiche sono un sogno per molti: schiacci un tasto e hai il caffè perfetto, senza muovere un dito. Su questo fronte, DeLonghi gioca in casa. I suoi modelli top di gamma fanno praticamente tutto da soli, dalla macinatura al dosaggio, fino alla pulizia automatica, e lo fanno con una precisione impressionante. Molti modelli includono un gruppo infusore estraibile, che facilita enormemente la manutenzione e allunga la vita della macchina. Per chi ha poco tempo e non vuole rinunciare a un caffè di qualità, è una svolta.

Krups propone anch’essa superautomatiche, ma in versione più basic. Il numero di personalizzazioni è minore, così come le possibilità di intervenire sulla macinatura o sulle impostazioni del caffè. La manutenzione è spesso un po’ più macchinosa, perché molti modelli non permettono di rimuovere il gruppo infusore. È una differenza che si sente con il tempo, soprattutto se bevi più tazze al giorno.

Capsule a confronto: quanto contano le differenze tra le due?

Quando si parla di macchine a capsule, la questione si fa più sottile. DeLonghi e Krups producono entrambi modelli per sistemi Nespresso e Dolce Gusto, spesso condividendo lo stesso cuore tecnologico. Di fatto, le differenze tra i due brand in questo settore sono più estetiche che funzionali. Forme, colori, dettagli di design, ma l’estrazione è pressoché identica.

Per chi vuole solo una macchina a capsule, la scelta si riduce a una questione di gusto estetico o di promozione momentanea. I modelli base come Inissia o Mini Me sono praticamente cloni con marchi diversi. Certo, ci sono piccole differenze nei materiali o nella rumorosità, ma nulla che cambi davvero l’esperienza in modo netto.

Espresso puro: chi offre la macchina perfetta per gli intenditori?

DeLonghi vs Krups comparazione

Ecco il campo in cui DeLonghi alza la voce. Le sue macchine per espresso, sia compatte che avanzate, sono tra le più apprezzate da chi cerca il rituale perfetto dell’espresso fatto in casa. La serie Dedica, per esempio, è diventata un punto di riferimento: sottile, elegante, potente. Ma è con modelli come La Specialista che si raggiunge un altro livello, con pre-infusione, manometro, e la possibilità di regolare tutto, dalla pressione alla quantità d’acqua.

Krups ha provato a inserirsi con modelli come Virtuoso, ma il confronto è duro. Le sue macchine hanno spesso meno funzionalità, e l’esperienza dell’utente è più guidata. Manca quel feeling da barista domestico che molti cercano, quella sensazione di poter replicare il caffè del tuo bar preferito con un pizzico di personalizzazione in più. Chi ama sporcarsi le mani con il macinino e il tamper, finirà naturalmente su DeLonghi.

Conclusione: ecco cosa cambia davvero tra DeLonghi e Krups

Non ci siamo accontentati dei numeri. Abbiamo ascoltato il rumore dei macinini, osservato le gocce cadere nella tazzina, annusato l’aroma e – soprattutto – bevuto. E quello che è emerso è che DeLonghi ha una marcia in più, ma non per forza per tutti.

DeLonghi è l’ideale se ti piace controllare ogni singolo dettaglio, se ti perdi nelle impostazioni, se vuoi un espresso che ti somigli ogni volta di più. Le sue superautomatiche sono incredibilmente versatili, e anche le macchine manuali offrono quel pizzico di ritualità che a molti manca. Ci ha sorpreso la costanza nei risultati, la qualità dei materiali e l’intelligenza dei sistemi di manutenzione.

Krups, invece, ci ha convinto per la sua immediatezza. Sì, magari non ti permette di scegliere tra dieci livelli di macinatura, ma ti fa il caffè in due minuti senza mai metterti in difficoltà. È perfetta per chi vuole semplicità, velocità e un buon espresso quotidiano senza troppe pretese.

Alla fine, non c’è una risposta unica. Ma se ci chiedi chi ci ha lasciato quel “wow” sottile dopo ogni tazzina… beh, diciamo che il profumo di DeLonghi ci è rimasto un po’ più a lungo sulle dita.