Quando si parla di realtà virtuale, ogni visore ha il suo approccio distintivo, che risponde a esigenze diverse. Se da un lato c’è chi punta su libertà e portabilità, con la possibilità di usare il visore in ogni momento e ovunque, dall’altro lato ci sono dispositivi legati a un sistema potente che offre esperienze grafiche superiori, ma con qualche limite in termini di mobilità. Questo è il caso del confronto tra Meta Quest 3S e PlayStation VR2: due mondi di realtà virtuale che si differenziano per l’approccio tecnologico, l’esperienza d’uso e le potenzialità.
Il Meta Quest 3S è un visore stand-alone, un dispositivo autonomo che non richiede cavi, PC o console esterne. Si basa su un approccio che mette l’accento sulla libertà d’uso e sulla realtà mista. Il PlayStation VR2, invece, è pensato come l’estensione naturale della PlayStation 5, una console potente che offre esperienze visive superiori, ma con la necessità di essere sempre connessi alla console. Questo confronto mette in evidenza le differenze principali tra i due visori, in modo da aiutarti a capire quale sia il più adatto alle tue esigenze.
Design e comfort: libertà senza cavi contro precisione cablata

Il design dei visori rappresenta la prima grande differenza tra il Meta Quest 3S e il PlayStation VR2. Il Quest 3S è un dispositivo completamente wireless. Non necessita di cavi né di connessioni esterne, il che lo rende particolarmente adatto per chi cerca un’esperienza immediata e senza vincoli. Puoi usarlo in qualsiasi ambiente, senza bisogno di una console o di un PC. Questo approccio dà molta libertà, ma il visore deve ospitare tutta l’elettronica e la batteria internamente, il che lo rende un po’ più pesante rispetto ad altri modelli. Tuttavia, il design ergonomico e la buona distribuzione del peso fanno sì che si adatti bene anche a lunghe sessioni di gioco.
Il PlayStation VR2, invece, necessita obbligatoriamente della PlayStation 5 per funzionare. Si collega tramite un cavo USB-C, il che significa che non puoi muoverti con la stessa libertà del Quest 3S. Questo potrebbe essere un limite, ma garantisce una connessione stabile e immediata tra il visore e la console, senza compromessi sulla qualità del segnale. Il PSVR2 si presenta come un visore leggero, in gran parte grazie alla separazione del carico computazionale sulla console, ma resta comunque un dispositivo che limita i movimenti per via del cavo.
Dal punto di vista del comfort, entrambi i visori sono progettati per adattarsi alla testa dell’utente in modo ergonomico. Il PSVR2, con il suo design che distribuisce il peso in modo uniforme tramite un archetto posteriore, potrebbe risultare leggermente più comodo durante lunghe sessioni, rispetto al Quest 3S, che, pur essendo progettato per la massima libertà, tende a essere più pesante. La scelta dipende quindi dalle preferenze personali in termini di mobilità e comfort.
Display e qualità visiva: HDR 4K contro AMOLED compatto
Uno degli aspetti più cruciali della realtà virtuale è il display, e qui le differenze si fanno evidenti. Il PlayStation VR2 vanta un display OLED con una risoluzione di 2000 x 2040 per occhio, supporto HDR e un refresh rate fino a 120Hz. Questo permette una resa cromatica eccellente, neri profondi e immagini incredibilmente dettagliate, soprattutto nei giochi ottimizzati per il visore. La qualità visiva del PSVR2 è senza dubbio superiore, con immagini nitide e brillanti, perfette per chi cerca la massima immersione grafica.
Il Meta Quest 3S, pur non raggiungendo la risoluzione del PSVR2, monta un pannello OLED con 1832 x 1920 per occhio e supporta un refresh rate dinamico che varia tra i 90Hz e i 120Hz. Pur essendo comunque un’esperienza di alta qualità, il Quest 3S non ha il supporto HDR, il che lo rende leggermente inferiore in termini di luminosità e contrasto. Tuttavia, la qualità è comunque molto buona, e la fluidità del movimento e la definizione rimangono alte, con un’esperienza visiva che non delude.
Il PSVR2 ha un chiaro vantaggio in termini di qualità visiva, grazie alla risoluzione più alta e al supporto HDR, che offre una profondità visiva che il Quest 3S non può eguagliare. Tuttavia, se cerchi un’esperienza mobile e non vuoi essere vincolato a un cavo, il Quest 3S offre comunque un display di buona qualità.
Processore e prestazioni: potenza integrata contro supporto console

Il Meta Quest 3S è alimentato dal nuovo Snapdragon XR2 Gen 2, un chip progettato specificamente per la realtà mista. Questo processore è estremamente potente per un visore stand-alone, con una gestione energetica migliorata del 50% rispetto alla generazione precedente e una capacità di AI 8 volte superiore. Il Quest 3S rappresenta un buon compromesso tra potenza, portabilità e durata della batteria, ma rispetto al PSVR2, è limitato dalla necessità di gestire tutte le elaborazioni in un solo dispositivo autonomo.
Il PlayStation VR2, invece, non ha bisogno di un processore interno performante, poiché tutta l’elaborazione grafica viene gestita dalla potente PlayStation 5. Questo scarica il carico di lavoro dal visore e consente una potenza grafica superiore, che si traduce in un’esperienza visiva decisamente migliore, soprattutto nei giochi più esigenti. La connessione con la PS5 consente di raggiungere prestazioni elevate, che il Quest 3S non può eguagliare in termini di grafica pura.
In sintesi, il Quest 3S è più adatto per chi cerca una buona combinazione di prestazioni e portabilità, mentre il PSVR2 è ideale per chi cerca prestazioni visive pure e non si preoccupa di essere legato a una console.
Campo visivo e tracciamento: immersione e precisione

Il campo visivo del PSVR2 è leggermente più ampio, con un angolo di 110° contro i 96° del Quest 3S. Un campo visivo più ampio aiuta a migliorare il senso di immersione, soprattutto in giochi che richiedono un’alta sensazione di spazio e movimento.
Per quanto riguarda il tracciamento, entrambi i dispositivi utilizzano tecnologie avanzate per seguire i movimenti, ma ci sono differenze significative. Il Quest 3S è completamente autonomo grazie alle sue quattro fotocamere esterne, che tracciano sia l’ambiente circostante che i controller. Questo sistema permette di utilizzare il visore senza bisogno di PC o console, offrendo un’esperienza di realtà mista molto precisa.
Il PSVR2, invece, usa telecamere integrate nel visore stesso per tracciare il campo visivo e i controller Sense. Sebbene il tracciamento sia molto preciso e con una bassa latenza, la presenza del cavo limita leggermente la libertà di movimento, sebbene questo non influisca troppo sull’accuratezza complessiva.
Contenuti e giochi: una libreria in espansione contro titoli esclusivi
Uno degli aspetti più importanti nella scelta di un visore VR è sicuramente la libreria di contenuti. Il PlayStation VR2 si appoggia al PlayStation Store, che al momento offre titoli esclusivi di alta qualità, anche se la libreria è ancora limitata rispetto a quella di altri visori. Inoltre, i giochi sviluppati per il primo PSVR non sono compatibili con il PSVR2, riducendo ulteriormente le opzioni disponibili.
Il Meta Quest 3S, al contrario, offre una libreria molto più ampia, grazie al vasto catalogo di Meta Quest Store, che comprende migliaia di giochi compatibili sin dal primo Oculus Quest. Anche i giochi ottimizzati per il Quest 3 sono pienamente compatibili, rendendo il Quest 3S una scelta più accessibile e versatile.
Se per te è importante la varietà dei contenuti, il Meta Quest 3S offre più opzioni, mentre il PSVR2 è perfetto se desideri concentrarti su titoli esclusivi di alta qualità.
Funzioni avanzate: eye-tracking e realtà mista

Il PlayStation VR2 è dotato di una delle tecnologie più avanzate nel campo della realtà virtuale: l’eye-tracking. Questa funzionalità consente al visore di rilevare la direzione dello sguardo dell’utente, rendendo le interazioni più naturali. L’eye-tracking permette anche l’uso del foveated rendering, che ottimizza le prestazioni riducendo la risoluzione nelle aree periferiche, risparmiando potenza computazionale.
Il Quest 3S, purtroppo, non offre eye-tracking. Questa funzionalità è presente solo nel Meta Quest Pro, che appartiene a una fascia di prezzo molto diversa. Tuttavia, il Quest 3S si basa su un tracciamento della testa e delle mani che permette di interagire in modo naturale con i contenuti, ma con una precisione inferiore rispetto al PSVR2.
Conclusione: il Meta Quest 3S è il visore più versatile e completo
La scelta tra il Meta Quest 3S e il PlayStation VR2 dipende dalle tue esigenze specifiche. Se cerchi libertà, portabilità e una libreria di contenuti vasta, il Quest 3S è la scelta ideale. Offre un’esperienza completa con la possibilità di giocare ovunque, senza cavi e con una buona qualità grafica, anche se non raggiunge le vette del PSVR2.
Il PlayStation VR2, d’altro canto, è perfetto per chi cerca esperienze grafiche di alta qualità, esclusività e la potenza della PS5. Tuttavia, la dipendenza dalla console e dal cavo lo rende meno versatile rispetto al Quest 3S.
In definitiva, se preferisci la libertà di movimento e un visore più versatile, il Meta Quest 3S è la scelta più completa e moderna.


