Quando inizi a correre sul serio, la scelta del tuo compagno da polso cambia tutto. Non si tratta solo di sapere quanti chilometri hai fatto: serve un orologio che ti capisca, che ti segua ovunque senza diventare un peso. Quando abbiamo messo a confronto il Garmin Forerunner 255 e il COROS PACE 3, sapevamo che non sarebbe stata una sfida semplice. Due filosofie diverse, stesso obiettivo: accompagnarti al meglio in ogni corsa.
La sorpresa è stata grande. Se da un lato Garmin Forerunner 255 porta con sé la certezza di anni di miglioramenti, dall’altro il COROS PACE 3 ci ha lasciati spiazzati con il suo approccio fresco e tagliente. Un peso piuma, una batteria che sembra infinita, e strumenti di allenamento degni dei migliori coach. Ma attenzione: la solidità dell’ecosistema Garmin, la precisione certosina dei suoi dati, non si superano con un paio di novità in più.
Stiamo parlando di due mostri sacri per chi cerca un orologio MIP sotto i 50 grammi, e non sarà una scelta facile. Per aiutarti a decidere, abbiamo analizzato ogni dettaglio: design, autonomia, sensori, software, sport supportati e funzioni smart. Preparati: qui si corre forte davvero.
Design e display: il comfort estremo contro la tradizione che rassicura
A primo impatto, c’è una differenza che salta agli occhi senza neanche accendere i display. Il Garmin Forerunner 255 ha un design pulito, quasi severo, disponibile in due taglie (45,6 mm e 41 mm), mentre il COROS PACE 3 scommette tutto sulla leggerezza spinta e su linee più frizzanti, arricchite da colorazioni che non passano inosservate.
Non è solo una questione di stile. Il PACE 3, con i suoi 30 grammi complessivi, praticamente sparisce al polso. È una sensazione strana, all’inizio, quasi di insicurezza, ma che dopo i primi chilometri si trasforma in una libertà totale. Il Forerunner 255, invece, ti dà subito l’impressione di essere un vero strumento da battaglia, fatto per resistere a tutto.
Entrambi montano schermi MIP: perfetti sotto il sole accecante, meno brillanti indoor. COROS punta su un touchscreen integrato con una corona digitale, una scelta che facilita la navigazione veloce. Garmin, invece, si affida ai cinque pulsanti fisici tradizionali, affidabili anche con le mani sudate o sotto la pioggia battente.
La struttura in polimeri rinforzati e il Gorilla Glass proteggono entrambi gli schermi, anche se la sensazione tattile di Garmin sembra leggermente più solida sotto pressione.
Autonomia e GPS: quando la batteria ti fa dimenticare il caricatore
Se c’è una cosa che ci ha davvero impressionati è la durata della batteria. Il COROS PACE 3 sfiora risultati assurdi: 17 giorni in modalità smartwatch e 41 ore di tracciamento GPS continuo. È come se si ricaricasse da solo. Il Forerunner 255 risponde con 14 giorni e circa 30 ore in GPS, che restano comunque più che sufficienti per la stragrande maggioranza dei runner.
Quando si attiva la doppia frequenza GPS, le carte si rimescolano un po’: Garmin arriva a 16 ore, COROS a 15 ore, un dato che mostra come il consumo energetico su rilevamento ultra-preciso sia simile.
Sul fronte del posizionamento satellitare, entrambi supportano GPS, GLONASS, Galileo e altre costellazioni. Garmin aggiunge la chicca SatIQ, che ottimizza automaticamente il consumo in base alla qualità del segnale. COROS offre in più il supporto a Beidou e QZSS, garantendo una copertura globale più ampia.
Un dettaglio non trascurabile: il PACE 3 ti mostra in diretta la potenza del segnale GPS, una funzione che da sola vale oro quando corri in posti complicati.
Sensori e connettività: chi si collega meglio al tuo corpo e al tuo mondo
Il comparto sensori è uno dei pilastri di questi orologi. Il Garmin Forerunner 255 sfoggia un altimetro barometrico, una bussola, termometro, SpO2, giroscopio, accelerometro e un sensore ottico per la frequenza cardiaca di ultima generazione. Il COROS PACE 3 non è da meno, con sensori equivalenti e una modalità di riconoscimento del polso particolarmente rapida.
Sulle connessioni esterne, si cominciano a vedere le prime vere divergenze. Garmin supporta sia Bluetooth che ANT+, il che significa compatibilità estesa con rulli da bici, fasce cardio avanzate e attrezzature da palestra. COROS si limita al Bluetooth, scelta più moderna ma che potrebbe lasciare fuori alcuni dispositivi più datati.
Wi-Fi? Solo sulla versione Music del Forerunner 255. Il PACE 3 integra Wi-Fi e memoria musicale senza sovrapprezzo, una comodità che fa la differenza nei trasferimenti di dati e playlist.
Software e allenamento: la profondità di Garmin contro la velocità di COROS
Quando si parla di coaching digitale, Garmin è un’enciclopedia vivente. Dati su VO2 Max, tempo di recupero, stato di carico, performance condition, tutto cucito su misura dentro Garmin Connect. Un ecosistema che ti prende per mano e non ti molla più.
COROS, con EvoLab, adotta un approccio più pragmatico, offrendo carico, intensità, recupero e condizione fisica con una chiarezza disarmante. Niente fronzoli, ma tutto ciò che serve davvero.
Un grande vantaggio di Garmin è l’analisi delle dinamiche di corsa direttamente dal polso, mentre COROS richiede un sensore esterno per misurare dati avanzati come tempo di contatto al suolo o oscillazione verticale.
Dove il PACE 3 ribalta la situazione? Con il suo piano di allenamento per maratona completamente personalizzabile, basato sulle tue prestazioni, il tuo stile di corsa e i tuoi obiettivi. Una funzione che non trovi nemmeno sulle macchine da guerra Garmin.
Navigazione e mappe: chi ti guida meglio fuori dai sentieri battuti
Se ami infilarti nei sentieri meno battuti, entrambi gli orologi ti porteranno a destinazione. Il Garmin Forerunner 255 ti offre funzioni come Tracback, Up Ahead e profili altimetrici dettagliati, mentre il COROS PACE 3 si concentra su indicazioni turn-by-turn e profili altimetrici precisi.
L’interfaccia grafica di Garmin è più elegante, più fluida. COROS è più minimalista, ma efficace, come un amico che non parla troppo ma che sa sempre dove andare.
Nessuno dei due offre mappe topografiche vere e proprie, ma per correre trail o seguire tracce pre-caricate, sono più che sufficienti.
Modalità sportive: quanti sport vuoi davvero?
Qui Garmin tira fuori i muscoli. Con 54 profili sportivi, il Forerunner 255 copre praticamente ogni disciplina immaginabile, dal golf al kayak, dal pickleball allo sci di fondo.
Il COROS PACE 3, invece, si ferma a 24 profili, concentrandosi sulle discipline fondamentali come corsa, ciclismo, nuoto e trekking.
Se ti alleni su più fronti, Garmin ti dà un arsenale completo. Se invece ti interessa solo correre (e magari pedalare o nuotare), il PACE 3 non ti farà sentire la mancanza di nulla.
Funzioni smart e salute: la marcia in più di Garmin
In ambito smart, Garmin non ha rivali qui. Il Forerunner 255 offre pagamenti contactless, LiveTrack, incident detection, monitoraggio del ciclo femminile, report mattutini personalizzati e gestione delle notifiche avanzata.
COROS ha migliorato tantissimo il suo comparto benessere, con HRV, analisi del sonno e wellness check giornalieri, ma non raggiunge ancora la completezza dell’offerta Garmin.
Anche per la musica, la storia è simile: Garmin integra Spotify, Amazon Music e Deezer direttamente nell’orologio, mentre COROS richiede il caricamento manuale dei file MP3. Non è la fine del mondo, ma la differenza si sente.
Il verdetto? Non è così semplice…
A pensarci bene, se guardiamo solo alla scheda tecnica, il COROS PACE 3 batte Garmin Forerunner 255 su autonomia, peso e praticità. Ma se allarghiamo lo sguardo all’esperienza globale, Garmin resta un punto di riferimento difficile da battere.
Ci ha sorpreso quanto sia appagante correre col PACE 3: leggerissimo, intuitivo, praticamente invisibile, ma sempre presente quando serve. Non ti appesantisce né fisicamente né mentalmente.
Garmin Forerunner 255, invece, è come quel vecchio allenatore che ti fa dannare con i suoi metodi rigidi, ma poi capisci che aveva sempre ragione. Completo, affidabile, talmente collaudato che sembra leggerti nella mente.
Se cerchi il massimo dell’essenzialità senza rinunciare a nulla di importante, COROS PACE 3 è il compagno ideale. Ma se vuoi una piattaforma enorme, personalizzabile e piena di dettagli nascosti, il Forerunner 255 è ancora un gigante difficile da superare.
Chi vince? Forse dipende solo da come corri, e da cosa vuoi trovare quando guardi il tuo polso a fine corsa.