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Sony WH-1000XM5 contro Sony ULT WEAR: la sfida tra due mondi sonori opposti

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Sony WH-1000XM5

Sony WH-1000XM5 o Sony ULT Wear

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differenze

Sony ULT Wear

Sony ULT Wear o Sony WH-1000XM5

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Chiunque abbia provato a concentrarsi nel caos quotidiano sa bene quanto una buona cuffia possa cambiare la giornata. Ma cosa succede quando devi scegliere tra raffinatezza sonora e impatto fisico? È proprio lì che entra in gioco il confronto tra Sony WH-1000XM5 e Sony ULT WEAR. Due modelli che sembrano parlare linguaggi diversi, quasi opposti, eppure portano lo stesso logo.

Le prime ti avvolgono con discrezione, curano ogni dettaglio tecnico, ti accompagnano in modo quasi invisibile. Le seconde, invece, arrivano come un pugno allo stomaco: bass boost, design vistoso, e un’attitudine che non cerca approvazione. Una scelta che ha più a che fare con il carattere che con la scheda tecnica. E sì, entrambe hanno app evolute, Bluetooth di ultima generazione e cancellazione attiva del rumore. Ma fidati: l’esperienza d’uso è tutt’altra cosa.

Iniziamo a metterle una contro l’altra, e vediamo chi la spunta.

Sommario

Design e comfort: sobrietà contro provocazione

Sony WH-1000XM5 vs ULT Wear differenze

C’è chi entra in una stanza senza far rumore e chi, invece, spalanca la porta e urla. Le WH-1000XM5 stanno senza dubbio nella prima categoria. Linee pulite, materiali vellutati e un archetto che quasi ti dimentichi di avere addosso. Niente cerniere visibili, niente loghi aggressivi: un’eleganza che non ha bisogno di dichiararsi.

Le ULT WEAR, al contrario, sembrano nate per farsi notare. Il logo ULT lucido sul padiglione, il bottone per il bass boost messo in bella vista, e un look decisamente più voluminoso. Ma quel volume non è solo apparenza: chi ha padiglioni grandi trova in loro un’ottima alleata per lunghe sessioni, senza sensazione di costrizione.

La vera sorpresa, però, arriva quando si parla di trasporto: le ULT WEAR si piegano completamente su sé stesse, diventando davvero compatte. Le WH-1000XM5 si limitano a ruotare i padiglioni, risultando meno pratiche da infilare nello zaino. Nessuna delle due, però, ama l’acqua: dimentica la palestra o le corse sotto la pioggia.

Controlli: eleganza tattile o praticità old-school?

Le WH-1000XM5 offrono un’esperienza quasi zen. Tocchi leggeri sul padiglione destro per gestire tutto: volume, tracce, chiamate. Nessun pulsante a rovinare la linea, solo gesti fluidi che impari in un attimo. È tutto così integrato che ti viene da chiederti se stai usando le mani o la mente.

Dall’altra parte, le ULT WEAR fanno un mix. Sì, c’è anche qui il touch, ma non si rinuncia ai pulsanti fisici, incluso il mitico “ULT” per la modalità bass boost. Un approccio più grezzo, certo, ma anche più immediato. C’è chi lo preferisce, soprattutto se indossi guanti o se sei in movimento.

Entrambe, però, condividono una funzione utile: appoggiando la mano sul padiglione, attivano la modalità ambientale. Perfetta per sentire chi ti parla o per ascoltare gli annunci in aeroporto.

App e personalizzazione: quando il software fa la differenza

Sony WH-1000XM5 vs ULT Wear confronto

Non c’è dubbio, l’app Sony Headphones Connect è un bel vantaggio. Equalizzazione, modalità suono ambientale, firmware: è tutto lì, a portata di tap. Ma mentre le ULT WEAR offrono una personalizzazione basilare, le XM5 entrano in un altro livello.

Con loro puoi modulare la cancellazione del rumore in base al luogo, al movimento o perfino all’altitudine. Se voli spesso, ti accorgi subito di quanto questa funzione cambi le carte in tavola. E se usi il 360 Reality Audio, il tracciamento della testa aggiunge un livello di coinvolgimento che le ULT WEAR non riescono a replicare.

La gestione multipunto è fluida e precisa, mentre le ULT WEAR si limitano a un solo dispositivo per volta. È un dettaglio che pesa, soprattutto se usi spesso telefono e PC insieme.

Connessioni e codec: versatilità ai massimi livelli

Entrambe sono aggiornate al Bluetooth 5.2, con supporto ai codec SBC, AAC e LDAC. In pratica, la qualità audio via wireless è garantita su tutti i fronti. Entrambe hanno il jack da 3,5 mm per l’uso cablato, ma anche qui spunta una differenza.

Le WH-1000XM5 supportano anche l’audio via USB, un’opzione perfetta se lavori al computer e vuoi zero compressione. Le ULT WEAR, almeno per ora, non lo fanno. E anche se Sony promette un aggiornamento futuro per il codec LC3, si tratta ancora di un’ipotesi.

Sul piano della connessione multipla, la differenza è netta: XM5 collegate a due dispositivi, ULT WEAR a uno solo. Semplice.

Autonomia: sfida all’ultimo minuto

Sony WH-1000XM5 vs ULT Wear differenza

Qui si fa interessante. Le ULT WEAR si portano a casa un punto pieno con 32 ore di autonomia con cancellazione attiva e 5 ore extra con soli 10 minuti di ricarica. Pratiche, veloci, instancabili.

Le WH-1000XM5 rispondono con numeri ancora più flessibili: 31 ore con ANC, ma fino a 53 ore disattivandolo. E bastano 3 minuti per avere già 3 ore di ascolto. In pratica, se sei uno che viaggia spesso o ti dimentichi sempre di caricare, sei coperto in ogni scenario.

Due filosofie, due approcci. Ma a conti fatti, le WH-1000XM5 ti offrono più margine.

Cancellazione del rumore: silenzio totale o parziale?

Non giriamoci attorno: le WH-1000XM5 sono in un’altra categoria. Il loro sistema di otto microfoni e il processore dedicato isolano ogni dettaglio ambientale con una precisione quasi inquietante. Che tu sia in metropolitana o in un ufficio rumoroso, ti ritrovi in una bolla di silenzio.

Le ULT WEAR si difendono bene, soprattutto sulle medie e alte frequenze. Ma non arrivano a quei livelli. Buone per i tragitti urbani, meno efficaci in ambienti complessi.

Anche la cancellazione passiva, grazie alla forma dei padiglioni e ai materiali, è più efficace sulle WH-1000XM5.

Qualità audio: precisione contro muscoli

Qui si capisce davvero chi sei. Se vivi di bassi, se ti piace sentire il petto vibrare, le ULT WEAR sono il tuo paradiso. Anche con l’equalizzazione standard, il suono è gonfio, ricco, saturo. Ma occhio: i medi e gli alti rischiano di annegare, e serve una bella regolazione per tirarli fuori.

Le WH-1000XM5 puntano tutto sull’equilibrio. Un tocco di bassi c’è, ma senza mai sovrastare il resto. Le voci sono nitide, gli strumenti separati, la scena sonora ampia e ben organizzata.

Secondo i test MDAQS, le XM5 eccellono in timbro e distorsione, mentre le ULT WEAR si distinguono per l’immersività… ma solo se ami quel tipo di suono. Le WH-1000XM5 offrono un ascolto più naturale e fedele.

Microfoni e chiamate: parole chiare o disturbate?

Sony WH-1000XM5 vs ULT Wear comparazione

Anche qui, niente confronto. Le WH-1000XM5 con i loro otto microfoni e intelligenza artificiale per la riduzione del rumore ambientale rendono la voce chiara anche mentre cammini in mezzo al traffico.

Le ULT WEAR? Funzionano, certo. Ma i rumori passano, le parole a volte si impastano, e in esterna la differenza si sente tutta. Se fai spesso call o vocali, il verdetto è semplice.

Conclusione: due anime diverse, una sola che convince davvero

Lo ammettiamo, ci eravamo illusi che le ULT WEAR potessero essere una sorpresa. E in parte lo sono: il design grintoso, i bassi sfacciati, l’energia che trasmettono… sono cose che colpiscono. Ma più le usi, più ti rendi conto che ti mancano troppe cose: la connessione multipla, l’USB audio, l’equalizzazione fine, la cancellazione del rumore davvero profonda.

Le WH-1000XM5 non fanno scenate. Ti accompagnano con intelligenza, si adattano a ogni contesto, e ti lasciano l’impressione di avere tra le mani un oggetto progettato da chi sa ascoltare. Forse non fanno battere il cuore al primo ascolto, ma ti entrano sotto pelle.

E allora sì, tra impatto e precisione, scegliamo la seconda. Perché quando il suono ti serve davvero, non bastano i bassi a tappare i buchi. E alla lunga, quello che rimane è sempre la qualità.